Nome scientifico: Aesculus hippocastanum.

Nome comune: ippocastano, castagno d’India, castagna amara, castagna cavallina.

Nome inglese: horse chestnut.

Parti usate: semi, fiori, foglie, corteccia.

Componenti: saponine (escina nel loro insieme), cumarine, flavonoidi (quercetina, campferolo, antociani, tannini, acido ascorbico, vitamina K e vitamine del gruppo B).

Proprietà: migliora la funzionalità del microcircolo, ha proprietà astringenti, decongestionanti, vasocostrittrici e anticellulite.

Consigli d’uso: pomata o gel: preparati topici in quadri di insufficienza veno-linfatica (gambe pesanti, crampi, cellulite) e fragilità capillare (ecchimosi, petecchie), nelle varici.

Curiosità: il nome deriva dal greco castagna del cavallo, perché i suoi frutti erano considerati medicamentosi per la tosse dei cavalli. Fin dai primi dell’Ottocento si estraeva la fecola di ippocastano con la quale si nutrivano gli animali.

Le castagne d’India sono pericolose allo stato fresco. Le saponine che contengono hanno un effetto emolitico e a forti dosi possono provocare delirio, angoscia e depressione.

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