Caterina Sforza (Milano, 1463 circa – Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e contessa di Forlì. 

Si distingue da altre figure femminili della storia rinascimentale per il coraggio e la determinazione con cui seppe avventurarsi in un universo politico, militare e maschile, caratterizzato da feroci contrapposizioni ed al contempo da insidiose ed instabili amicizie.

I documenti tuttavia raccontano, accanto alla virago guerriera, una Caterina più femminile, ricca di interessi culturali e curiosità scientifiche, amante appassionata, madre affettuosa.

Nella vita privata si dedicò a svariate attività, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di cosmetica, medicina ed alchimia, raccolti nel libro Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forlì, composto da quattrocentosettantuno ricette che spiegano come combattere le malattie e conservare la bellezza del viso e del corpo. 

Questo ricettario ci fornisce interessanti informazioni sugli usi e costumi del tempo e sullo stato delle conoscenze scientifiche del XV secolo.

Questo interesse per cosmesi ed alchimia proveniva da antiche tradizioni e dalla cultura orientale, in particolare veniva tramandato dalle "officine" dei monasteri, dalle corti e dalle famiglie stesse.

Caterina si dedicò ai suoi "experimenti" con grande dedizione e costanza per tutta la vita, rendendola molto competente in questo campo: la dimostrazione di questo è l'enorme mole di corrispondenza che intrattenne con medici e scienziati con il fine di avere uno scambio di "segreti" per la preparazione di preparazioni. 

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